Cerca nel blog

....La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.... G.Gaber

mercoledì 13 febbraio 2013

Agrigento: Sancita l'unione tra voce siciliana e megafono


L’aveva detto a chiare lettere già parecchio tempo fa e stasera (ieri ndr), nel salone dell’Hotel dei Pini colmo fino all’inverosimile e con centinaia di simpatizzanti rimasti perfino fuori, l’on. Michele Cimino ha ripetuto la motivazione di fondo che ha portato alla nascita di “Voce siciliana: “E' ormai storicamente provato il tradimento degli uomini politici del Sud nei confronti del proprio territorio e della propria gente. Da sessant'anni la Sicilia ha dato i natali ad unì'infinità di uomini politici che hanno ricoperto le più alte cariche istituzionali e governative. Ciò nonostante nessun piano incisivo è stato mai elaborato per avvicinare economicamente il sud al nord, anzi al contrario abbiamo assistito ad una continua rapina delle nostre risorse a favore dei territori del nord.” Al tavolo della presidenza Michele Cimino, Titti Bufardeci, Vincenzo Giambrone, Enzo Randazzo, Orazio Guarraci. In sala si notano le presenze dell’on. Capodicasa, dell’on. Palillo, di Maria Grazia Brandara, dei sindaci di Naro e Burgio e di numerosi consiglieri comunali. In attesa del presidente della Regione Rosario Crocetta un pò tutti si alternano al podio della comunicazione e dopo un’ora e mezzo circa di attesa ecco giungere Crocetta (insieme all’assessore Mariella Lo Bello) accolto, dopo l'assalto con tanto di cartelloni degli esponenti del movimento "no rigassificatore" da un visibile e palpabile applauso e con esclamazioni colorite da stadio. Addirittura durante l’intervento di Crocetta un simpatizzante si è alzato gridando al governatore il suo entusiasmo e la sua stima. E’ dai tempi di Fanfani e Almirante che non si vedeva una simile enfasi e partecipazione emotiva. Enzo Randazzo, incaricato alla cultura di “Voce siciliana” dice senza mezzi termini “ci siamo sposati col “Megafono” ed è così finita l’era dei gattopardi e degli Uzeda“ con un chiaro riferimento ai “Vicerè” di De Roberto. Dai resoconti ascoltati questa sera è emersa da parte di tutti una analisi impietosa che impone - ha rilevato Cimino - la necessità assoluta di aprire urgentemente un dibattito, perché i tempi della politica ce lo impongono, per trovare assieme a tutti coloro che hanno a cuore la Sicilia una soluzione ed un obiettivo comprensibile per la nostra gente. L'idea geniale del nostro leader è stata uccisa da chi nel nostro partito non ha avuto il coraggio di tagliare il cordone ombelicale con il Pdl, da coloro che non hanno saputo cogliere l'insofferenza del popolo in questo momento di crisi e da chi non si è saputo immedesimare nella disperazione dei siciliani ed ha continuato a pensare in piccolo ed non ha capito che ormai era tempo di abbandonare il modello leaderistico nella conduzione di un partito, che occorrevano ed occorrono scelte collegiali, presenza di donne e giovani nel gruppo dirigente, apertura all'esterno e il coraggio di gridare il disagio che in questo momento viviamo tutti. Deve essere nostro compito valorizzare le idee che nascono dal territorio e non essere strumento della protesta, ma dare voce alla volontà di riscatto a quei siciliani che non si sentono più rappresentati dalla politica” Nei discorsi il riferimento più immediato va “ai traditori della Sicilia” e poi all’”orgoglio di essere siciliani con la schiena dritta” che infiamma la chiusura dell’incontro, con un Crocetta trascinante e per quel che si è visto leader consacrato di questo nuovo “matrimonio” politico che avvicina finalmente i cittadini e placa lo sconforto diffuso per una concretezza da anni sconosciuta. (fonte:http://www.grandangoloagrigento.it)

Nessun commento:

Posta un commento