Palma di Montechiaro, 30 dic. (La Sicilia/fb). L'arciprete mons. Angelo Portella rimarrà a guidare la parrocchia della Chiesa Madre, la più importante storicamente e giurisdizionalmente del paese, sino al 30 settembre prossimo. La decisione sarebbe stata già adottata dall'arcivescovo metropolita monsignor Francesco Montenegro il quale avrebbe respinto le dimissioni del sacerdote presentate, così come impone il regolamento vigente nella Curia agrigentina, al compimento del 75° anno di età. Con la decisione assunta dal pastore della Chiesa agrigentina, è stato quindi procrastinato il ricambio nella Chiesa Madre della cittadina del Gattopardo in cui l'arciprete Angelo Portella si insediò oltre 17 anni fa e cioè il 1 agosto del 1993 quando, proveniente dalla parrocchia della Matrice di Sambuca di Sicilia, fece il solenne ingresso accolto da centinaia di fedeli. Il sacerdote, nativo di Joppolo Giancaxio, succedette alla guida pastorale della celebre chiesa Madre al defunto arciprete mons. Rosario Di Benedetto, sacerdote palmese che divenne ufficialmente parroco della Matrice il 5 febbraio 1961, rimanendo in carica sino al 22 luglio del 1992, sino al suo decesso e quindi entrando nella storia del clero locale come uno dei più longevi arcipreti palmesi. Per 31 anni, infatti, mons. Rosario Di Benedetto esercitò il suo ruolo e fu l'ultimo arciprete a godere del beneficio di essere stato nominato con il privilegio dello jus patronatus di cui godevano gli eredi della famiglia Tomasi di Lampedusa, fondatori del paese, tra cui l'autore del romanzo Il Gattopardo e il figlio adottivo Gioacchino Lanza. Nel consiglio pastorale la notizia della conferma sino al 30 settembre 2011 del loro parroco, ha suscitato compiacimento e approvazione in quanto mons. Angelo Portella è riuscito ad accattivarsi la stima generale per il suo fervore e la sua apertura mentale anche verso argomenti tabù per la cultura retrograda di certi ambienti del clero locale. Ma si sostiene anche negli ambienti ecclesiastici e nella società più progredita locale, che la Chiesa palmese abbia bisogno di nuova linfa e soprattutto l'avvento di guide spirituali più vicine alla gente e ai giovani, per così intraprendere un nuovo corso con cui iniziare una nuova missione in una cittadina dove le nuove generazioni dimostrano smarrimento e abulia, dove la classe politica evidenzia incapacità culturale e programmatica e dove sacche di povertà ormai purtroppo si stanno espandendo in tutta la loro preoccupante incidenza sul tessuto economico e sociale della sfortunata comunità.
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