La trasmissione Kaos, in onda su Radio Futura Network, nella puntata del 27 novembre si è occupata della situazione politica di Sambuca di Sicilia.
Riportiamo di seguito il video dal sito www.beliceonline.net
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....La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.... G.Gaber
martedì 30 novembre 2010
Anche Sambuca su Wikileaks.
Faranno discutere per settimane, o forse per mesi, i documenti riservati della diplomazia americana diffusi da Wikileaks e rilanciati su internet da El Pais, New York Times, Guardian e Le Monde. Oltre 200mila documenti, di cui 3.012 sull'Italia, destinati a incidere in maniera indelebile sulle relazioni diplomatiche internazionali. Tutti gli osservatori ed opinionisti si sono affrettati a dire che si tratta di notizie già note e che le pubblicazioni non fanno altro che confermarle. A quanto pare scorrendo i report sembrerebbe che alla Cantina Cellaro manchino 274 mila euro; sarà vero?
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lunedì 29 novembre 2010
CANTINA CELLARO: Il giorno dopo.
Ieri si é svolta l’Assemblea dei Soci della Cantina Cellaro e con l’approvazione del bilancio è stato inflitto un ulteriore colpo di grazia ai Soci. Colpo di grazia a cui io stesso ho contribuito assieme alla stragrande maggioranza dei Soci presenti. Sono convinto che facendo diversamente, avremmo arrecato ulteriore danno. Bilancio chiuso, quindi, in negativo, manco a dirlo, di 274 mila euro, grazie al fatto che la terza trance del prodotto conferito nella vendemmia del 2009, non e stata pagata ai Soci conferitori, in tal caso il passivo sarebbe stato di circa 750 mila euro.
Il Consiglio può ritenersi soddisfatto o invece, come penso Io, è stata solo la vittoria di Pirro?
Quest’anno é stato pagato il 25% in meno rispetto al prezzo fissato; l’anno a venire questo probabilmente non succederà, perché il Consiglio di Amministrazione fisserà una soglia ancora più bassa.
Il risultato, comunque, sarà quello che nelle tasche dei Soci conferitori arriveranno sempre meno soldi.
Di conseguenza, ritengo, che continuando di questo passo, ancora uno o al massimo due anni, poi i Soci saranno costretti ad arrendersi.
Questa è la situazione della Cantina; una situazione che non lascia adito ad interpretazioni diverse.
I tentativi messi in atto dal Consiglio di Amministrazione per la commercializzazione del vino non sfuso, vera fonte di guadagno delle Cantine, non sono sufficienti, come è dimostrato dalle cifre. Quindi, continuare per questa strada significa non spuntarla. Perciò è indispensabile percorrerne un’altra, ma con CONVINZIONE.
E qui faccio appello soprattutto ad alcune figure più giovani e intraprendenti del Consiglio di Amministrazione e dico Loro, che e indispensabile OSARE.
Premesso che vendere la bottiglia, non é cosa facile, appunto perciò affidiamoci a persone professionalmente capaci e di provata esperienza per inserire le nostre etichette otre lo Stretto e all’estero. Non basta dire: ”ci abbiamo provato con uno, ma voleva .......”.
Una persona che sta poco bene, che fa? Cerca un medico e se non lo trova continua a cercare fino a quando non lo ha trovato e sperando che sia quello giusto. Per la commercializzazione in ambito provinciale e regionale, affidiamoci a giovani laureati nel settore, garantendogli uno stipendio minimo e il resto proporzionato alle vendite. Se ci credete fate un bando. Verificate se ci sono giovani disposti a "sgomitare” in questo difficile mercato. Se non ci credete, diteci quali iniziative pensate di intraprendere, a brevissimo termine, per la sopravvivenza dei Soci produttori e della Cantina.
La sopravvivenza della Cantina è indispensabile per l’economia di Sambuca, proprio per questo, a mio modesto avviso, urge OSARE che equivale a RISCHIARE ....... .
Sempre meglio che stare ad aspettare l’ultimo respiro.
Sambuca di Sicilia 29 Novembre 2010
Salvino Ricca
Il Consiglio può ritenersi soddisfatto o invece, come penso Io, è stata solo la vittoria di Pirro?
Quest’anno é stato pagato il 25% in meno rispetto al prezzo fissato; l’anno a venire questo probabilmente non succederà, perché il Consiglio di Amministrazione fisserà una soglia ancora più bassa.
Il risultato, comunque, sarà quello che nelle tasche dei Soci conferitori arriveranno sempre meno soldi.
Di conseguenza, ritengo, che continuando di questo passo, ancora uno o al massimo due anni, poi i Soci saranno costretti ad arrendersi.
Questa è la situazione della Cantina; una situazione che non lascia adito ad interpretazioni diverse.
I tentativi messi in atto dal Consiglio di Amministrazione per la commercializzazione del vino non sfuso, vera fonte di guadagno delle Cantine, non sono sufficienti, come è dimostrato dalle cifre. Quindi, continuare per questa strada significa non spuntarla. Perciò è indispensabile percorrerne un’altra, ma con CONVINZIONE.
E qui faccio appello soprattutto ad alcune figure più giovani e intraprendenti del Consiglio di Amministrazione e dico Loro, che e indispensabile OSARE.
Premesso che vendere la bottiglia, non é cosa facile, appunto perciò affidiamoci a persone professionalmente capaci e di provata esperienza per inserire le nostre etichette otre lo Stretto e all’estero. Non basta dire: ”ci abbiamo provato con uno, ma voleva .......”.
Una persona che sta poco bene, che fa? Cerca un medico e se non lo trova continua a cercare fino a quando non lo ha trovato e sperando che sia quello giusto. Per la commercializzazione in ambito provinciale e regionale, affidiamoci a giovani laureati nel settore, garantendogli uno stipendio minimo e il resto proporzionato alle vendite. Se ci credete fate un bando. Verificate se ci sono giovani disposti a "sgomitare” in questo difficile mercato. Se non ci credete, diteci quali iniziative pensate di intraprendere, a brevissimo termine, per la sopravvivenza dei Soci produttori e della Cantina.
La sopravvivenza della Cantina è indispensabile per l’economia di Sambuca, proprio per questo, a mio modesto avviso, urge OSARE che equivale a RISCHIARE ....... .
Sempre meglio che stare ad aspettare l’ultimo respiro.
Sambuca di Sicilia 29 Novembre 2010
Salvino Ricca
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sabato 27 novembre 2010
I movimenti civici scendono in campo
Creata una rete che ha già il suo simbolo e punta a presentarsi alle prossime competizioni elettorali. All'assemblea nell'aula magna della facoltà di Economia hanno aderito cinquanta associazioni arrivate da tutta la Sicilia. Hanno già un simbolo perché intendono assumersi precise responsabilità e misurarsi nelle prossime competizioni elettorali, per fare eleggere i loro rappresentanti. Si chiama Movimenti civici Sicilia, sottotitolo "per una società responsabile e solidale". Leggi l'articolo integrale.
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Buon compleanno Pippi calzelunghe.
Pippi calzelunghe compie 65 anni, Buon Compleanno Pippi! Cosi’ Google il 26 novembre dedica il suo logo a questo personaggio che ha fatto la felicita’di generazioni di bambini per oltre mezzo secolo.
Nel logo la seconda g di Google viene sostituita con l’immagine di Pippi Calzelunghe che solleva Zietto, il suo cavallo a pois, mentre ai suoi piedi la scimmietta Signor Nilsson la guarda.
La simpatica e stravagante bambina combinaguai divenne la beniamina dei bambinbi in Italia negli anni 70 grazie ad una serie televisiva che venne poi replicata via via fino ai giorni nostri. Infatti troviamo che bambini, genitori e nonni sono stati tutti fans di Pippi Calzelunghe.
La bambina ribelle che ha sempre tenuto incollati al televisore i bambini aveva i capelli rossi raccolti con due treccione, un viso con buffe lentiggini e indossava dei caratteristici calzettoni a righe multicolori. Pippi Calzelunghe e’ una geniale invenzione della scrittrice svedese Astrid Lindgren che pubblico’ l’omonimo romanzo nel 1945 facendone da allora della sua protagonista un mito per piu’ generazioni in tutto il mondo. Continua a leggere!
Nel logo la seconda g di Google viene sostituita con l’immagine di Pippi Calzelunghe che solleva Zietto, il suo cavallo a pois, mentre ai suoi piedi la scimmietta Signor Nilsson la guarda.
La simpatica e stravagante bambina combinaguai divenne la beniamina dei bambinbi in Italia negli anni 70 grazie ad una serie televisiva che venne poi replicata via via fino ai giorni nostri. Infatti troviamo che bambini, genitori e nonni sono stati tutti fans di Pippi Calzelunghe.
La bambina ribelle che ha sempre tenuto incollati al televisore i bambini aveva i capelli rossi raccolti con due treccione, un viso con buffe lentiggini e indossava dei caratteristici calzettoni a righe multicolori. Pippi Calzelunghe e’ una geniale invenzione della scrittrice svedese Astrid Lindgren che pubblico’ l’omonimo romanzo nel 1945 facendone da allora della sua protagonista un mito per piu’ generazioni in tutto il mondo. Continua a leggere!
venerdì 26 novembre 2010
Situazione politica di Sambuca, se ne parla su "kaos"
Sabato 27 dalle ore 10.30 con replica Domenica 28, sempre dalle 10.30, la trasmissione radiofonica "Kaos" di Radio Futura Network si occupera della situazione politica di Sambuca.
giovedì 25 novembre 2010
Quotidiano di Sicilia - Prezzi e produzione di olio e vino in forte calo.
Allarme di Cia e produttori olivicoli: "Non si regge la concorrenza nazionale ed estera e i costi per chi produce superano quelli della vendita anche nelle zone di qualità". Mentre, secondo il dossier di Assoenologi riguardante le previsioni in tema di raccolta dell’uva di quest’anno, la produzione del vino in Sicilia sarebbe crollato di almeno il 20 per cento.Leggi l'articolo.
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lunedì 22 novembre 2010
I principali eventi sismici a partire dal 1968
Normativa antisismica, finanziamenti, agevolazioni fiscali e contributive. Leggi l'articolo.
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domenica 21 novembre 2010
Commemorazione vittime della strada.
MENFI/SAMBUCA 21 nov. (La Sicilia/g.m).Iniziative a Menfi e Sambuca di Sicilia oggi in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada. A Menfi, l'associazione Genitori e figli ha promosso una manifestazione pubblica in piazza Vittorio Emanuele sui temi della sicurezza stradale. In prima fila Silvana Santino, la donna che poco più di un anno fa ha perso il figlio sulla strada per Porto Paolo e da quel giorno si impegna con un'associazione nella promozione di iniziative per sensibilizzare i giovani. A Sambuca di Sicilia, organizzata dalla pastorale giovanile, si terrà una celebrazione eucaristica in memoria delle parecchie perdite che Sambuca ha subito negli ultimi anni in seguito ad incidenti stradali. L'iniziativa è organizzata in collaborazione con la stessa associazione Genitori e figli. «La messa - spiega l'arciprete Lillo Di Salvo (nella foto) che celebrerà la funzione - non sarà solamente un momento commemorativo e di preghiera, ma attraverso la distribuzione di volantini e la lettura dei nomi dei ragazzi deceduti negli ultimi anni a causa di incidenti stradali, servirà a responsabilizzare ed educare ad una guida più sicura, per riuscire a ridurre il più possibile questo sterminio che ogni giorno produce vittime innocenti». «Ama la vita guida con il cuore» è lo slogan che farà da cornice a tutta questa manifestazione.
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sabato 20 novembre 2010
Cantina Corbera
La trasmissione Kaos, in onda su Radio Futura Network, nella puntata odierna si è occupata della cantina Corbera di Santa Margherita di Belice.
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martedì 16 novembre 2010
lunedì 15 novembre 2010
SCIACCA: Fiaccolata di protesta contro le inadeguatezze della Palermo-Sciacca
Ieri sera a Sciacca i promotori del corteo hanno sfilato per protestare e chiedere maggiore sicurezza. Leggi l'articolo
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domenica 14 novembre 2010
Soci della cantina in trepidazione?
Dopo l'intervento apparso sul blog, la stampa continua ad interessarsi delle vicende della cantina Cellaro. Riportiamo di seguito l'articolo a firma di G. Merlo pubblicato sulla "La Sicilia". SAMBUCA 13 nov. (La Sicilia/g.m.). Si allargano a macchia d’olio le apprensioni dei soci della cantina Cellaro, ai quali non sarà pagato il 25 % delle uve conferite nella scorsa vendemmia, con la sola eccezione dello chardonnay e del nerello mascalese, che non subiranno alcuna perdita. Scende in campo l’associazione Futura, che con il suo presidente, Salvino Ricca, muove rilievi e proposte in vista della assemblea sociale convocata per il prossimo 28 novembre. «La cantina ha ammassato oltre 30.000 quintali di uve in meno rispetto al 2009; ne consegue che i costi di gestione per quintale aumenteranno e non di poco. Due le cause di questa diminuzione: l’estirpazione di molti vigneti e la vendemmia verde. A quest’ultima, per coerenza, non avrebbero dovuto far ricorso gli amministratori della cantina ed ancor di più i dipendenti. Inoltre - aggiunge - la decisione del cda di decurtare il 25 % appare in netto contrasto con il deliberato della assemblea dei soci secondo il quale, essendo la Cantina una società di mutuo soccorso, la perdita avrebbe dovuto essere spalmata in uguale misura a tutte le uve». Questi i rilievi di Ricca, il quale propone di rinnovare il Cda, inserendo «giovani con competenze e con voglia - dice - di sgomitare nel mercato».
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venerdì 12 novembre 2010
Al via il mercato dell'agricoltore nei comuni dell'Unione Terre Sicane
Dal sito del Comune di Montevago apprendiamo che presto inizierà il mercato dell'agricoltore itinerante nei 4 Comuni dell'Unione. Speranzosi che questa iniziativa possa portare dei benefici agli agricoltori ed anche ai cittadini,pubblichiamo la comunicazione inviata ai Sindaci per l'avvio dell'iniziativa. .
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giovedì 11 novembre 2010
La situazione della Cantina Cellaro è preoccupante, ma è a dir poco azzardato, accostarla con la Corbera.
L’aver appreso che la Cantina Cellaro non pagherà il 25% del prodotto conferito nella scorsa vendemmia, è stato un duro colpo per i produttori; soprattutto per quelli che hanno come unica fonte di sostentamento della famiglia, l’uva. Purtroppo per l’anno a venire le previsioni non sono più rosee, perché se da un lato si parla di contratti vantaggiosi con alcune aziende del nord – Italia, dall’altro si deve tener conto che la Cantina ha ammassato nella vendemmia 2009, 110 mila quintali di uve a fronte delle 80 mila del 2010; ne consegue che i costi di gestione per quintale, aumenteranno e non di poco. Due le cause di questa diminuzione di produzione: la estirpazione e la vendemmia verde. Ed a proposito di quest’ultima, è evidente che ha portato dei vantaggi, momentanei, ai produttori che l’hanno attuata; è però, altrettanto evidente che ha svantaggiato la struttura e i soci conferitori. Perciò, se è vero come è vero, che la vendemmia verde è un provvedimento di cui legittimamente, possono usufruire i produttori, è altrettanto vero che usufruirne è “deontologicamente” incompatibile con la carica di Amministratore della Cantina e men che meno con quella di dipendente. Di tutto ciò, compreso la partecipazione ai costi di gestione, anche per quanti non hanno conferito, è giusto che se ne occupi il C.di.A. e il Collegio Sindacale i quali Statuto e Regolamento interno alla mano, dovrebbero venire in Assemblea con decisioni e/o proposte chiare.
E per quanto riguarda la penalizzazione di alcune uve pregiate e non di tutte, ritengo non condivisibile il metodo adottato, non foss’altro perché precedentemente era stato attivato un criterio diverso. Perciò, il C.di.A. si doveva limitare ad applicare, a mio giudizio,una decisione,già assunta dall’Assemblea dei Soci, ( Assemblea a cui ero presente e nella quale si decise che i costi di gestione dovevano essere spalmati in egual misura, perché la nostra Cantina è una Società di mutuo soccorso).
E’ conclamato che, la vera fonte di guadagno delle Cantine, è la vendita del prodotto non sfuso, e però per entrare in questo mercato , bisogna “sgomitare”; questo non possiamo chiederlo agli Amministratori della Cantina, per’altro non retribuiti, i quali, in tal caso, dovrebbero alzarsi la mattina, per andare a vendere il prodotto. Però, possiamo continuare a chiedere, di cercare con convinzione,chi al posto Loro, è disposto a sgomitare ( sia essi esperti nel settore o giovani laureati, in cerca di occupazione, animati di buona volontà).
Appuntamento alla prossima Assemblea dei Soci, dove mi auguro si svolga un confronto non solo sul mancato pagamento del 25 % del prodotto conferito nella vendemmia 2009, che non è cosa da poco, ma anche e soprattutto, che ci siano da parte del C.di.A proposte concrete e fattibili sull’attività futura della nostra Cantina, fonte economica imprescindibile per la vita della comunità sambucese.
Seppur preoccupante, la situazione della nostra Cantina, è a dir poco azzardato, accostarla alla Corbera.
E per quanto riguarda la penalizzazione di alcune uve pregiate e non di tutte, ritengo non condivisibile il metodo adottato, non foss’altro perché precedentemente era stato attivato un criterio diverso. Perciò, il C.di.A. si doveva limitare ad applicare, a mio giudizio,una decisione,già assunta dall’Assemblea dei Soci, ( Assemblea a cui ero presente e nella quale si decise che i costi di gestione dovevano essere spalmati in egual misura, perché la nostra Cantina è una Società di mutuo soccorso).
E’ conclamato che, la vera fonte di guadagno delle Cantine, è la vendita del prodotto non sfuso, e però per entrare in questo mercato , bisogna “sgomitare”; questo non possiamo chiederlo agli Amministratori della Cantina, per’altro non retribuiti, i quali, in tal caso, dovrebbero alzarsi la mattina, per andare a vendere il prodotto. Però, possiamo continuare a chiedere, di cercare con convinzione,chi al posto Loro, è disposto a sgomitare ( sia essi esperti nel settore o giovani laureati, in cerca di occupazione, animati di buona volontà).
Appuntamento alla prossima Assemblea dei Soci, dove mi auguro si svolga un confronto non solo sul mancato pagamento del 25 % del prodotto conferito nella vendemmia 2009, che non è cosa da poco, ma anche e soprattutto, che ci siano da parte del C.di.A proposte concrete e fattibili sull’attività futura della nostra Cantina, fonte economica imprescindibile per la vita della comunità sambucese.
Seppur preoccupante, la situazione della nostra Cantina, è a dir poco azzardato, accostarla alla Corbera.
Salvino Ricca
martedì 9 novembre 2010
SAMBUCA: Situazione preoccupante alla cantina Cellaro
sambuca, 9 nov. (La sicilia/g.m.) Anche i viticoltori sambucesi in apprensione dopo avere appreso che la locale cantina non pagherà il 25 per cento del prodotto conferito nella scorsa vendemmia. Pur non essendo ai livelli drammatici della vicina cantina Corbera di Santa Margherita Belice, la Cellaro, e di conseguenza i produttori, pagano la grave crisi che sta attraversando il settore, dovuta sia ad un calo fisiologico della produzione, sia alla diminuzione del prezzo di vendita. La penalizzazione non riguarderà le uve pregiate chardonnay e nerello mascalese. I produttori contestano tale scelta e ricordano che alcuni anni fa, l'utile di una qualità di uva venne ripartito alle altre uve che erano in perdita, cosa che oggi non accade.
«Quella scelta era stata operata dal Cda precedente e se si decidesse di adottare il medesimo criterio, alle altre uve spetterebbe una somma insignificante - spiega il presidente Franco Mangiaracina -. Per pagare per intero il prodotto conferito, dovremmo ricorrere ad un prestito bancario che poi graverà su tutti i soci».
La cantina Cellaro, 800 soci circa, quest'anno ha si è vista conferire 30 mila quintali in meno di uva, il Cda cerca di correre ai ripari ed ha invitato i dipendenti, stagionali compresi, a fare dei sacrifici ridimensionando gli straordinari e incassare parte della retribuzione dopo che ai soci saranno pagare le uve conferite. C'è uno stato di sofferenza che allarma i produttori. La cantina ha recentemente sottoscritto contratti vantaggiosi con una società di Verona che ha richiesto una notevole quantità di nerello mascalese come base per produrre spumante e con un'azienda di Ortona che prevede la commercializzazione di due milioni di bottiglie della Cellaro oltre l'imbottigliamento per alcune etichette della stessa ditta.
«Il secondo contratto non è ancora a regime - spiega anche il dirigente della Cellaro - ». Intanto, per il 28 novembre è stata convocata l'assemblea sociale che si prevede molto animata. Le analogie con quanto accaduto solo poco più di un anno fa alla cantina Corbera, dove conferiscono le uve i produttori di Santa Margherita Belice e Montevago, sono concrete, seppure con proporzioni diverse. Oggi la cantina margheritese tenta, con un nuovo Cda, si rimettersi in piedi con un'operazione di recupero che si annuncia difficilissima, mentre a Sambuca sarà il confronto produttori-Cda a chiarire gli aspetti di un annuncio, quella del non pagamento di parte delle uve, che ha sorpreso non poco.
Fonte: www.lasicilia.it
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«Quella scelta era stata operata dal Cda precedente e se si decidesse di adottare il medesimo criterio, alle altre uve spetterebbe una somma insignificante - spiega il presidente Franco Mangiaracina -. Per pagare per intero il prodotto conferito, dovremmo ricorrere ad un prestito bancario che poi graverà su tutti i soci».
La cantina Cellaro, 800 soci circa, quest'anno ha si è vista conferire 30 mila quintali in meno di uva, il Cda cerca di correre ai ripari ed ha invitato i dipendenti, stagionali compresi, a fare dei sacrifici ridimensionando gli straordinari e incassare parte della retribuzione dopo che ai soci saranno pagare le uve conferite. C'è uno stato di sofferenza che allarma i produttori. La cantina ha recentemente sottoscritto contratti vantaggiosi con una società di Verona che ha richiesto una notevole quantità di nerello mascalese come base per produrre spumante e con un'azienda di Ortona che prevede la commercializzazione di due milioni di bottiglie della Cellaro oltre l'imbottigliamento per alcune etichette della stessa ditta.
«Il secondo contratto non è ancora a regime - spiega anche il dirigente della Cellaro - ». Intanto, per il 28 novembre è stata convocata l'assemblea sociale che si prevede molto animata. Le analogie con quanto accaduto solo poco più di un anno fa alla cantina Corbera, dove conferiscono le uve i produttori di Santa Margherita Belice e Montevago, sono concrete, seppure con proporzioni diverse. Oggi la cantina margheritese tenta, con un nuovo Cda, si rimettersi in piedi con un'operazione di recupero che si annuncia difficilissima, mentre a Sambuca sarà il confronto produttori-Cda a chiarire gli aspetti di un annuncio, quella del non pagamento di parte delle uve, che ha sorpreso non poco.
Fonte: www.lasicilia.it
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Planeta: vola l’export del vino e traina la Sicilia

Diego Planeta, presidente di Assovini Sicilia, l´associazione che riunisce i maggiori imbottigliatori dell´Isola, analizza la situazione: "La vendita di vino imbottigliato siciliano è stabile in Italia ma in incremento oltre i confini nazionali. Nel nostro Paese sembra di assistere ad un passo indietro di vent’anni, con un altissimo grado di regionalizzazione".Leggi l'articolo Continua a leggere!
venerdì 5 novembre 2010
Biblioteche, contro la crisi ecco l'e-book per tutti
Da Dante a Ken Follett, prestiti digitali. Il bibliotecario non si muoverà più in magazzini pieni di volumi ma in stanze virtuali. I libri si leggono su Kindle e i-Pad e si sperimentano le nuove strategie per gli utenti Leggi l'articolo
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mercoledì 3 novembre 2010
Sciacca: chiesa concessa per un convegno strano
I cittadini di Sciacca mai avrebbero pensato che si potesse giungere a tanto, a permettere cioè che - in una chiesa cristiana, com’è quella si S. Margherita, sempre apprezzata e rispettata per la sua antichità e la bellezza artistica delle opere che contiene e delle sacra celebrazioni che vi sono state fatte nel corso di molti secoli, anche se attualmente non più adibita al culto – si tenesse nientemeno che un convegno regionale Leggi l'articolo dall'Amico del popolo settimanale cattolico dell'arcidiocesi di Agrigento da oltre mezzo secolo.
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martedì 2 novembre 2010
4 Novembre: Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate
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Roma, Vittoriano: tomba del Milite Ignoto. |
La Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate coincide con il 4 novembre, data in cui vengono celebrate l'anniversario della fine della prima guerra mondiale per l'Italia, la festa delle Forze Armate italiane e la festa dell'Unità nazionale. Il 4 novembre è stata l'unica festa nazionale che abbia attraversato le età dell'Italia liberale, fascista e repubblicana. Fino al 1977 è stata un giorno festivo a tutti gli effetti. Da quell'anno in poi, a causa di una riforma del calendario delle festività nazionali introdotta per ragioni economiche con lo scopo di aumentare il numero di giorni lavorativi, è stata resa "festa mobile" che cadeva nella prima domenica di novembre. Nel corso degli anni '80 e '90 la sua importanza nel novero delle festività nazionali è andata declinando, ma recentemente (in corrispondenza con la Presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi) è tornata a celebrazioni ampie e diffuse.
In occasione del 4 novembre e dei giorni immediatamente precedenti le più alte cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l'Altare della Patria a Roma, e si recano in visita al Sacrario di Redipuglia dove sono custodite le salme dei caduti della guerra del '15-'18, nonché a Vittorio Veneto, la località in cui si svolse l'ultimo confronto militare della Grande Guerra fra esercito italiano ed esercito austro-ungarico. Le celebrazioni più importanti si tengono a Trento, Trieste e Roma. In occasione della giornata delle Forze Armate, inoltre, è prassi che il Capo dello Stato e il Ministro della Difesa inviino all'esercito un messaggio di auguri e di riconoscenza a nome del Paese.
In età repubblicana, durante la festa delle Forze Armate è stata pratica diffusa quella di aprire al pubblico le caserme per favorire l'incontro fra militari e civili. Spesso venivano organizzate esposizioni di armamenti e mostre riguardanti in particolare la prima guerra mondiale all'interno delle caserme. Usuali erano anche, specie negli anni '50 e '60, le dimostrazioni sportive e le simulazioni militari dei soldati. Nelle principali città italiane inoltre si tenevano concerti in piazza delle bande militari. I Ministeri della Difesa e dell'Istruzione collaboravano affinché bambini e ragazzi prendessero parte alle celebrazioni di fronte ai locali Monumenti ai Caduti. In alcuni anni furono anche promosse iniziative come il libero accesso a cinema e mezzi pubblici per gli appartenenti alle Forze Armate, e la possibilità per le famiglie di ospitare a pranzo un giovane di leva.
La festa delle Forze Armate è andata incontro a contestazioni nella stagione dei "movimenti giovanili" di varia matrice. Specialmente nella seconda metà degli anni '60 e nella prima metà degli anni '70, in occasione del 4 novembre il movimento radicale, gruppi dell'estrema sinistra e gruppi appartenenti al "cattolicesimo dissidente" hanno dato vita a contestazioni per chiedere il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza o per attaccare in generale l'istituzione militare. Spesso la contestazione veniva portata avanti attraverso la distribuzione di volantini o l'affissione di manifesti polemici nei confronti delle Forze Armate. Non di rado i contestatori venivano perseguiti per l'offesa all'onore e al prestigio delle Forze Armate e per istigazione dei militari alla disobbedienza. Data la diversa estrazione ideologica di ciascun gruppo di contestatori, comunque, non è possibile generalizzare sui moventi e sugli scopi di queste contestazioni. A grandi linee, i gruppi del cattolicesimo dissidente insistevano sul pacifismo e sulla condanna della guerra, ritenendo fuori luogo una "celebrazione" dell'esercito e della vittoria del 1918 e invitando piuttosto a considerare il 4 novembre un "giorno di lutto". Il partito radicale era mosso dall'antimilitarismo e sosteneva con convinzione la battaglia per l'abolizione dell'obbligo di leva. I gruppi dell'estrema sinistra extraparlamentare invece non rifiutavano l'utilizzo della forza e delle armi ma sostenevano che nell'esercito italiano gli alti gradi fossero ricoperti da personalità con idee di destra o di estrema destra e che, di conseguenza, nelle caserme esistessero discriminazioni nei confronti di chi aveva convinzioni politiche diverse.
Al di là di questi gruppi di contestazione, comunque, la giornata delle Forze Armate ha per lungo periodo goduto di favore popolare e i rapporti prefettizi degli anni '50 e '60 riferiscono spesso di celebrazioni molto partecipate in tutti i centri d'Italia. Un declino dell'interesse nei confronti della ricorrenza si è avuto, come si accennava prima, con la derubricazione del 4 novembre a "festa mobile" a partire dal 1977.
Recentemente, sotto l'impulso di una rinnovata attenzione ai simboli e alle festività nazionali promossa dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006) la giornata delle Forze Armate è tornata a celebrazioni più estese.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
In occasione del 4 novembre e dei giorni immediatamente precedenti le più alte cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l'Altare della Patria a Roma, e si recano in visita al Sacrario di Redipuglia dove sono custodite le salme dei caduti della guerra del '15-'18, nonché a Vittorio Veneto, la località in cui si svolse l'ultimo confronto militare della Grande Guerra fra esercito italiano ed esercito austro-ungarico. Le celebrazioni più importanti si tengono a Trento, Trieste e Roma. In occasione della giornata delle Forze Armate, inoltre, è prassi che il Capo dello Stato e il Ministro della Difesa inviino all'esercito un messaggio di auguri e di riconoscenza a nome del Paese.
In età repubblicana, durante la festa delle Forze Armate è stata pratica diffusa quella di aprire al pubblico le caserme per favorire l'incontro fra militari e civili. Spesso venivano organizzate esposizioni di armamenti e mostre riguardanti in particolare la prima guerra mondiale all'interno delle caserme. Usuali erano anche, specie negli anni '50 e '60, le dimostrazioni sportive e le simulazioni militari dei soldati. Nelle principali città italiane inoltre si tenevano concerti in piazza delle bande militari. I Ministeri della Difesa e dell'Istruzione collaboravano affinché bambini e ragazzi prendessero parte alle celebrazioni di fronte ai locali Monumenti ai Caduti. In alcuni anni furono anche promosse iniziative come il libero accesso a cinema e mezzi pubblici per gli appartenenti alle Forze Armate, e la possibilità per le famiglie di ospitare a pranzo un giovane di leva.
La festa delle Forze Armate è andata incontro a contestazioni nella stagione dei "movimenti giovanili" di varia matrice. Specialmente nella seconda metà degli anni '60 e nella prima metà degli anni '70, in occasione del 4 novembre il movimento radicale, gruppi dell'estrema sinistra e gruppi appartenenti al "cattolicesimo dissidente" hanno dato vita a contestazioni per chiedere il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza o per attaccare in generale l'istituzione militare. Spesso la contestazione veniva portata avanti attraverso la distribuzione di volantini o l'affissione di manifesti polemici nei confronti delle Forze Armate. Non di rado i contestatori venivano perseguiti per l'offesa all'onore e al prestigio delle Forze Armate e per istigazione dei militari alla disobbedienza. Data la diversa estrazione ideologica di ciascun gruppo di contestatori, comunque, non è possibile generalizzare sui moventi e sugli scopi di queste contestazioni. A grandi linee, i gruppi del cattolicesimo dissidente insistevano sul pacifismo e sulla condanna della guerra, ritenendo fuori luogo una "celebrazione" dell'esercito e della vittoria del 1918 e invitando piuttosto a considerare il 4 novembre un "giorno di lutto". Il partito radicale era mosso dall'antimilitarismo e sosteneva con convinzione la battaglia per l'abolizione dell'obbligo di leva. I gruppi dell'estrema sinistra extraparlamentare invece non rifiutavano l'utilizzo della forza e delle armi ma sostenevano che nell'esercito italiano gli alti gradi fossero ricoperti da personalità con idee di destra o di estrema destra e che, di conseguenza, nelle caserme esistessero discriminazioni nei confronti di chi aveva convinzioni politiche diverse.
Al di là di questi gruppi di contestazione, comunque, la giornata delle Forze Armate ha per lungo periodo goduto di favore popolare e i rapporti prefettizi degli anni '50 e '60 riferiscono spesso di celebrazioni molto partecipate in tutti i centri d'Italia. Un declino dell'interesse nei confronti della ricorrenza si è avuto, come si accennava prima, con la derubricazione del 4 novembre a "festa mobile" a partire dal 1977.
Recentemente, sotto l'impulso di una rinnovata attenzione ai simboli e alle festività nazionali promossa dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006) la giornata delle Forze Armate è tornata a celebrazioni più estese.
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