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....La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.... G.Gaber

lunedì 29 novembre 2010

CANTINA CELLARO: Il giorno dopo.

Ieri si é svolta l’Assemblea dei Soci della Cantina Cellaro e con l’approvazione del bilancio è stato inflitto un ulteriore colpo di grazia ai Soci. Colpo di grazia a cui io stesso ho contribuito assieme alla stragrande maggioranza dei Soci presenti. Sono convinto che facendo diversamente, avremmo arrecato ulteriore danno. Bilancio chiuso, quindi, in negativo, manco a dirlo, di 274 mila euro, grazie al fatto che la terza trance del prodotto conferito nella vendemmia del 2009, non e stata pagata ai Soci conferitori, in tal caso il passivo sarebbe stato di circa 750 mila euro.
Il Consiglio può ritenersi soddisfatto o invece, come penso Io, è stata solo la vittoria di Pirro?
Quest’anno é stato pagato il 25% in meno rispetto al prezzo fissato; l’anno a venire questo probabilmente non succederà, perché il Consiglio di Amministrazione fisserà una soglia ancora più bassa.
Il risultato, comunque, sarà quello che nelle tasche dei Soci conferitori arriveranno sempre meno soldi.
Di conseguenza, ritengo, che continuando di questo passo, ancora uno o al massimo due anni, poi i Soci saranno costretti ad arrendersi.
Questa è la situazione della Cantina; una situazione che non lascia adito ad interpretazioni diverse.
I tentativi messi in atto dal Consiglio di Amministrazione per la commercializzazione del vino non sfuso, vera fonte di guadagno delle Cantine, non sono sufficienti, come è dimostrato dalle cifre. Quindi, continuare per questa strada significa non spuntarla. Perciò è indispensabile percorrerne un’altra, ma con CONVINZIONE.
E qui faccio appello soprattutto ad alcune figure più giovani e intraprendenti del Consiglio di Amministrazione e dico Loro, che e indispensabile OSARE.
Premesso che vendere la bottiglia, non é cosa facile, appunto perciò affidiamoci a persone professionalmente capaci e di provata esperienza per inserire le nostre etichette otre lo Stretto e all’estero. Non basta dire: ”ci abbiamo provato con uno, ma voleva .......”.
Una persona che sta poco bene, che fa? Cerca un medico e se non lo trova continua a cercare fino a quando non lo ha trovato e sperando che sia quello giusto. Per la commercializzazione in ambito provinciale e regionale, affidiamoci a giovani laureati nel settore, garantendogli uno stipendio minimo e il resto proporzionato alle vendite. Se ci credete fate un bando. Verificate se ci sono giovani disposti a "sgomitare” in questo difficile mercato. Se non ci credete, diteci quali iniziative pensate di intraprendere, a brevissimo termine, per la sopravvivenza dei Soci produttori e della Cantina.
La sopravvivenza della Cantina è indispensabile per l’economia di Sambuca, proprio per questo, a mio modesto avviso, urge OSARE che equivale a RISCHIARE ....... .
Sempre meglio che stare ad aspettare l’ultimo respiro.
Sambuca di Sicilia 29 Novembre 2010
Salvino Ricca

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