Si sono celebrati questa mattina alle 10 nella Chiesa Madre di Gibellina (Trapani) i funerali di Ludovico Corrao, l'ex parlamentare del Pci ed ex sindaco di Gibellina ucciso domenica mattina dal suo domestico bengalese. Il feretro di Ludovico Corrao è ucito dalla camera ardente in Municipio, a Gibellina, per raggiungere la Chiesa Madre per i funerali che sono stati celebrati da monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo. Numerosi i politici e gli intellettuali giunti a Gibellina per rendere omaggio all'ex parlamentare che aveva fatto rinascere il paese dopo il terremoto del 15 gennaio 1968. Una folla ha accolto l'uscita del feretro di Corrao dalla camera ardente. Presenti i gonfaloni della Regione, della Provincia di Trapani e di vari Comuni.
"Di Corrao ho un ricordo bellissimo". Lo dice il presidente della Regione Raffaele Lombardo sul suo blog. "Un uomo di una dolcezza, di una delicatezza, di una disponibilità, di una gentilezza e di una generosità che sembrano valori non appartenenti a questa fase storica dominata forse dall’ipocrisia, dall’aggressività e dalla furbizia. Un uomo candido e trasparente che ha segnato il momento dell’avvio della rinascita e della ripresa della fiducia da parte di centinaia di migliaia di cittadini che dopo il terremoto del Belice pensavano che tutto fosse finito. La ricostruzione di quel territorio ancorata ai grandi, eterni, immortali valori della cultura e ad alcune opere d’arte, a cominciare dal Greto di Burri, che fanno sì che quella zona, piuttosto che per la catastrofe sismica, oggi venga richiamata per quelle opere straordinarie". E quindi il governatore spiega: "Di Corrao poi ricordo il convegno al quale partecipò in memoria di Silvio Milazzo e della sua esperienza. Di quella memoria e di quella esperienza egli fu uno dei più grandi protagonisti e forse anche l’ispiratore. Era un uomo coraggioso che amava l’azzardo e rompere con le convenzioni. Non posso quindi che ricordarlo anche con un sentimento di adesione ideologica ad un tentativo di autonomia che poi finì soffocato negli scandali e che il sistema centrale non poteva tollerare".
"L’esperienza di Milazzo - sottolinea Lombardo - ha dimostrato che la vera autonomia non può che essere guidata da un vero spirito autonomista e l’autonomia speciale non può funzionare se non affidata ad un partito autonomista che, svincolato dalle logiche dei partiti nazionali e dalle obbedienze ascariste ai padroni romani, invii a Roma un gruppo di parlamentari numeroso e decisivo. Corrao fu assessore dei governi Milazzo, cacciato dalla Dc e anche scomunicato, fu poi candidato dal Pci come deputato e come senatore. Fino a quando non si dedicò a tempo pieno alla sua Gibellina e a tutta l’area del Belice". "Con Corrao - conclude Lombardo - ho poi interloquito spesso sulle Orestiadi e sul Mediterraneo. I paesi della sponda sud del Nord Africa lui li sentiva, insieme alla Sicilia, come un grande unico popolo e un unico mare. La sua tragica scomparsa, così brutale, ci colpisce e credo sia doveroso da parte di tutti i siciliani esprimergli la riconoscenza che merita. Sarei ben lieto che le Orestiadi, la Fondazione alla quale si dedicò tanto – se serve, se non ci sono alternative e se ciò viene ritenuto opportuno dagli altri protagonisti di quella esperienza – vengano assunte alla responsabilità della Regione".
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