Nel medioevo il potere dei potenti si esercitava sul territorio mediante una struttura piramidale: il re, i vassalli, i valvassori e i valvassini. Il re nominava un suo fedele rappresentante responsabile di un feudo dandogli il diritto di goderne i frutti ed i benefici: le terre, i braccianti, i castelli. Il vassallo in cambio garantiva piena obbedienza al suo signore e pronta collaborazione. I vassalli a loro volta potevano investire altri nobili, i valvassori di rango inferiore, che divenivano loro fedeli e gestivano parte dei loro possedimenti. I valvassori potevano ancora suddividere ed investire altri nobili di rango ancora più basso, i valvassini. Questa ragnatela di dominio permetteva di controllare il territorio e principalmente di padroneggiare la servitù della gleba. Contadini senza libertà legati al terreno da lavorare ad esclusivo beneficio del nobile. Essi erano parte integrante della proprietà e non si staccavano mai da essa seguendone i vari cambi di padroni.
Nel nostro secolo nulla è cambiato e questo modello vive ancora . Si sono solo adeguati ai tempi i nomi le figure e le comparse.
Nel nostro secolo nulla è cambiato e questo modello vive ancora . Si sono solo adeguati ai tempi i nomi le figure e le comparse.
Il potere è gestito ancora con la ragnatela ramificata del feudalesimo che si diparte dall'alto sino al più piccolo borgo.
Come nel feudalesimo ci sono le guerre tra le fazioni per il dominio anche ai nostri giorni ci sono dispute incruente giocate mediante elezioni dove viene invitato a comparsare anche il popolo: massa inutile ed ingombrante che prima esprime il suo voto per essere governato e poi è chiamato a esprimere riconoscenza eterna e perpetua ai propri governanti.
versione riveduta tratta dal sito:
http://merlomolisano.blogspot.com/2010/02/vassalli-valvassori-valvassini.html
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Come nel feudalesimo ci sono le guerre tra le fazioni per il dominio anche ai nostri giorni ci sono dispute incruente giocate mediante elezioni dove viene invitato a comparsare anche il popolo: massa inutile ed ingombrante che prima esprime il suo voto per essere governato e poi è chiamato a esprimere riconoscenza eterna e perpetua ai propri governanti.
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